sabato 13 maggio 2023

Faber

Fabrizio De André 
18/02/1940 Genova
11/01/1999 Milano


 
 Crueza de Mar


 
Don Raffaè


 
La canzone di Marinella


mercoledì 10 maggio 2023

La finta prospettiva del Borromini


Galleria Spada Roma
(1652 - 1653) 

La finta prospettiva è creata sull'illusione che la galleria sia lunga 35 metri, mentre in realtà è lunga 8,82 metri. 
L'illusione è dovuta al fatto che i piani convergono in un unico punto di fuga; così, mentre il soffitto scende dall'alto verso il basso, il pavimento mosaicato sale. 


domenica 7 maggio 2023

Moebius

Jean Giraud
Moebius
08/05/1938 Nogent-sur-Marne, Francia
10/03/2012 Montrouge, Francia
Fumettista, Illustratore
 

giovedì 4 maggio 2023

Charles Baudelaire

Charles Baudelaire
09/04/1821 Parigi
31/08/1867 Parigi


Caino e Abele (da i Fiori del Male) 

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!


Ubriacatevi
Bisogna essere sempre ubriachi. Ecco tutto: questo è l'unico problema.
Per non sentire l'orribile peso del Tempo che vi rompe le spalle e vi piega a terra, dovete ubriacarsi senza posa.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare, ma ubriacatevi.
E se a volte, sui gradini d'un palazzo, sull'erba verde d'un fosso, nell'inerte solitudine della vostra camera, vi svegliate perché l'ebbrezza è scemata o scomparsa, chiedete al vento, all'onda, alla stella,, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, geme, scorre, canta, parla, chiedete che ora è ; e il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio vi risponderanno:
- È ora di ubriacarsi! Per non essere gli strazianti martiri del Tempo, ubriavatevi senza posa! Di vino, di poesia o di virtù:
come vi pare.

Lettera d'amore a Jeanne Duval

Lasciami respirare a lungo, ancora e ancora, l'odore dei tuoi capelli, lascia che io vi immerga il viso come fa l'assetato nell'acqua della sorgente, e che li scuota con la mia mano come un fazzoletto odoroso per farne uscire i ricordi nell'aria. Se tu potessi sapere tutto quello che vedo, tutto quello che sento, tutto quello che scopro nei tuoi capelli! La mia anima viaggia seguendo un profumo, come l'anima di altri viaggia seguendo una musica.  Nei tuoi capelli c'è un intero sogno, pieno di vele e alberature; mari aperti i cui monsoni mi portano verso climi incantati, dove lo spazio è più azzurro e profondo, dove l'aria ha il profumo dei frutti, delle foglie e della pelle umana. Nell' oceano dei tuoi capelli vedo un porto brulicante di canzoni tristi, di uomini vigorosi dei più diversi paesi, e navi d'ogni forma, le cui intricate, delicate architetture si stagliano nel cielo immenso, invaso da un'immobile calura. Se carezzo i tuoi capelli, ritrovo il languore delle ore passate su un divano, nella cabina di una bella nave, cullato dal dolce rollio del porto, tra vasi di fiori e terrine rinfrescanti. Nella brace dei tuoi capelli, respiro l'odore di tabacco mescolato all'oppio e allo zucchero; nel buio dei tuoi capelli vedo splendere l'infinito dell'azzurro tropicale; sulle rive muscose dei tuoi capelli mi inebrio degli odori mescolati del catrame, del muschio e dell'olio di cocco. Lasciami mordere ancora le tue trecce pesanti e nere. Quando prendo a piccoli morsi i tuoi capelli elastici e ribelli, mi sembra di mangiare ricordi.


Può darsi

Una poesia di Nazim Hikmet Può darsi Può darsi che io non arrivi a un certo giorno, può darsi che penzolando a un capo del ponte...